Commissione Patto formativo
“Ai fini dell’ammissione al periodo didattico cui l’adulto chiede di accedere avendone titolo, il CPIA costituisce, nel quadro di uno specifico accordo di rete con le istituzioni scolastiche dove sono incardinati i percorsi di secondo livello, la Commissione per la definizione del patto formativo individuale.”(Linee guida §3.3)
La Commissione stabilisce un percorso di studi personalizzato (PSP) che viene definito mediante una procedura di riconoscimento dei saperi e delle competenze, acquisite precedentemente da una persona. Il monte ore obbligatorio di frequenza ai corsi può dunque essere diminuito.
Le modalità di apprendimento, che possono dare dei crediti tali da ridurre il monte ore di frequenza previsto in ogni corso, sono tecnicamente così definite:
- Apprendimento formale: si tratta di quell’apprendimento che avviene in un contesto organizzato e strutturato (in un’istituzione scolastica o formativa), è esplicitamente pensato e progettato come apprendimento e conduce ad una qualche forma di certificazione;
- Apprendimento non formale: è l’apprendimento connesso ad attività pianificate ma non esplicitamente progettate come apprendimento (quello che non è erogato da una istituzione formativa e non sfocia normalmente in una certificazione, ad esempio una giornata di approfondimento su un problema lavorativo nella propria professione);
- Apprendimento informale: le molteplici forme dell’apprendimento mediante l’esperienza risultante dalle attività della vita quotidiana legate al lavoro, alla famiglia, al tempo libero, non è organizzato o strutturato e non conduce alla certificazione (ad esempio un’appartenenza associativa).
Il patto formativo individuale viene condiviso e sottoscritto dall’utente, dalla Commissione per la definizione del patto formativo individuale e dal Dirigente del CPIA e, per gli adulti iscritti ai percorsi di secondo livello, anche dal Dirigente dell’istituzione scolastica presso la quale sono incardinati i suddetti percorsi.